U2.com intervista Joe O'Herlihy - Prima Parte
Appena qualche giorno fa abbiamo pubblicato una NEWS per segnalare il conseguimento di alcuni importanti riconoscimenti ottenuti dal 360° Tour e dai tecnici del suono che hanno lavorato e stanno ancora lavorando per farci sentire i concerti nel modo migliore. Domenica U2.com ha pubblicato per gli iscritti al sito la prima parte di una video-intervista con Joe O’Herlihy, il guru del suono degli U2. A questo LINK potrete vedere il video in questione. Qui di seguito invece la traduzione dell’articolo di U2.com:
U2.com - Back In The Van Again: 32 anni on the road
E’ così che gli U2 si spostavano da un concerto all’altro alla fine degli anni ’70 – il tecnico del suono Joe O’Herlihy guidava un minivan con due membri della band mentre il manager Paul McGuinness guidava l’altro mezzo con gli altri due componenti del gruppo. Tutto il resto era ammassato intorno a loro.
Trentadue anni dopo che Joe ha iniziato a lavorare con gli U2 lui dice che qualcosina è cambiato da allora: “Abbiamo un aereo e 186 TIR per questo tour”. Ma per altri aspetti tutto è rimasto come prima. “Alla fine si tratta sempre della stessa cosa, comunicazione, e in questo tour il concetto che era alla base di tutto era di far entrare un grande stadio di nuovo in un piccolo minivan e penso che abbiamo raggiunto questo obiettivo.”
Nella prima parte dell’intervista per gli iscritti di U2.com Joe parla di come la band abbia portato la sua musica in posti sempre più grandi e di come le innovazioni tecnologiche abbiamo permesso di creare un senso di intimità negli stadi più grandi del mondo.

Fonte: U2.com
U2.com - Back In The Van Again: 32 anni on the road
E’ così che gli U2 si spostavano da un concerto all’altro alla fine degli anni ’70 – il tecnico del suono Joe O’Herlihy guidava un minivan con due membri della band mentre il manager Paul McGuinness guidava l’altro mezzo con gli altri due componenti del gruppo. Tutto il resto era ammassato intorno a loro.
Trentadue anni dopo che Joe ha iniziato a lavorare con gli U2 lui dice che qualcosina è cambiato da allora: “Abbiamo un aereo e 186 TIR per questo tour”. Ma per altri aspetti tutto è rimasto come prima. “Alla fine si tratta sempre della stessa cosa, comunicazione, e in questo tour il concetto che era alla base di tutto era di far entrare un grande stadio di nuovo in un piccolo minivan e penso che abbiamo raggiunto questo obiettivo.”
Nella prima parte dell’intervista per gli iscritti di U2.com Joe parla di come la band abbia portato la sua musica in posti sempre più grandi e di come le innovazioni tecnologiche abbiamo permesso di creare un senso di intimità negli stadi più grandi del mondo.

Fonte: U2.com